Friday, April 21, 2006

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L'immensa Amazzonia ha una disgrazia: è una regione troppo piena di ricchezze nascoste per poter sopravvivere impunemente fra il Brasile e la Bolivia, il Perù, l'Equador, la Colombia, il Venezuela e le Guyane.

Oggi, comunque, a trarre profitto dalla distruzione del più grande polmone della Terra non è il governo di Brasilia, bensì un pugno di latifondisti (152 imprese da sole possiedono 40 milioni di ettari di terra) e multinazionali, giapponesi, europee. Ecco dunque quali sono le sette piaghe dell'Amazzonia:

1 Incendio: I dati sono controversi, ma sarebbe già stata distrutta dal fuoco dei fazendeiros e di migliaia di piccoli contadini attirati dalla speranza di entrare in possesso di un pezzo di terra coltivabile, una ampia superficie di foresta vergine.

2 Traffico di legname: Una parte consistente, benchè secondaria, della distruzione della foresta vergine è collegata al traffico di legname pregiato come il mogano e alti fusti secolari di cui è impossibile la riproduzione.

3 Grandi dighe

4 Miniere: L'estrazione di ferro.

5 Corsa all'oro: Decine di migliaia sono anche i garimpeiros, cioè i cercatori d'oro e di pietre preziose, disperati e violenti, che si sparpagliano per tutta l'Amazzonia fino al suo estremo Nord, lo Stato del Roraima. Pochissimi di loro si arricchiscono davvero, ma intanto l'oro si disperde in mille rivoli innalzando ulteriormente il tasso di criminalità e l'invasione dei territori indios.

6 Progetto militare: Il dispendiosissimo progetto Calhan Norte, messo a punto dall'esercito brasiliano (che mantiene un peso politico decisivo negli equilibri del paese) sta dando vita a una fitta rete di basi militari, cittadelle, strade e aeroporti lungo tutta la fascia Nord dell'Amazzonia, ai confini, con le Guyane, il Venezuela e la Colombia.

7 Genocidio indios: Militari, latifondisti, piccoli contadini, garimpeiros e avventurieri di ogni risma sono uniti di fatto in una guerra senza quartiere con le popolazioni indios, di cui vengono espropriate le riserve. Vittime di assassini, o delle malattie dei bianchi contro cui non sviluppano anticorpi, gli indios sono ormai ridotti a poche decine di migliaia di unità, e quasi certamente destinati all'estinzione.



Le foto che trovate in questo post non sono state scattate da me.


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